Il pedagogista ginevrino Adolphe Ferrière (1879-1960) fu promotore della cosidetta “scuola attiva”, intesa come movimento di reazione contro il formalismo allora vigente, che predilige lo sviluppo di un’attività spontanea, personale e produttiva, sulla base della consapevolezza che il fanciullo è per sua natura un individuo creativo.
In questo quadro la funzione dell’insegnante è predisporre le condizioni ambientali migliori perché si possa liberamente dispiegare e realizzare. Punto di riferimento dell’attività educativa resta la vita: la scuola sarà tanto più efficace quanto più riuscirà a liberarsi dell’angustia di un’aula per cogliere − attraverso esperienze dirette − gli stimoli dell’ambiente. Importante sarà visitare fabbriche, botteghe, musei, teatri e quant’altro possa costituire il “quaderno della vita” di ciascun bambino.
Il nostro istituto è nato nel 1990 ispirandosi al pensiero e all’opera di Ferrière, ma soprattutto ha cercato di introdurre diverse novità nell’insegnamento dopo aver esaminato le scuole della Svezia e della Danimarca e averne integrato alcune esperienze sulla scorta di una loro valutazione diretta. Fin dall’inizio nei nostri programmi curricolari abbiamo perciò inserito la psicomotricità, la musica, lo studio della lingua inglese e il laboratorio teatrale, concepito come espressione ludica e culturale, con rappresentazione al termine dell’anno scolastico.